E’ un grande uccello rapace con un’apertura alare che può raggiungere i 180 centimetri. Ha una colorazione molto chiara nelle parti inferiori che contrasta con i toni più scuri della testa.

In Italia la specie è migratrice e nidificante. Il biancone compie la migrazione da e verso le aree di svernamento (poste nell’Africa sub-sahariana) dalla metà di febbraio ad aprile e dalla fine di agosto a ottobre.

E’ stato dimostrato che i bianconi che nidificano in Italia risalgono la penisola per raggiungere Gibilterra, passando lungo le coste di Francia e Spagna; pochi individui si dirigono verso il Canale di Sicilia. La specie effettua dunque una migrazione 'a circuito', in quanto segue un percorso ripetitivo (verso Sud-Est in primavera e verso Nord-Ovest in autunno) in contrasto con le normali attitudini migratorie dei rapaci. Questa rotta che costringe i bianconi ad allungare la migrazione di centinaia di km, è dovuta alla dimensione e alla forma delle loro ali. Nel volo battuto queste producono maggiore resistenza aerodinamica e quindi richiedono un maggiore costo energetico, rispetto a quanto accade nei rapaci con ali strette e allungate. Il Biancone utilizza principalmente il volo veleggiato, sfruttando le correnti termiche ascensionali che si formano sulla terraferma e non in mare; tende quindi ad evitare l’attraversamento di ampie superfici di mare. Questa strategia, tipica dei grandi uccelli veleggiatori, aiuta a minimizzare il dispendio energetico durante la migrazione.

I comportamenti territoriali si manifestano immediatamente dopo l’arrivo nei territori di nidificazione. Il biancone nidifica in boschi di latifoglie e conifere con basso disturbo antropico. Costruisce il nido ogni anno che è sempre in una posizione dominante.

Questo rapace caccia in zone aperte con arbusteti, coltivi, praterie e pascoli dove trova le sue prede costituite essenzialmente da serpenti. Durante la caccia tiene la testa bassa e le zampe distese; una volta avvistata la preda piomba su di essa, anche da 400 m d'altezza, arrestandone il corpo e la testa.  Spesso lo si può osservare mentre fronteggia a terra i serpenti con le ali aperte.

La specie è considerata a status sfavorevole e classificata “vulnerabile” nella Lista Rossa degli uccelli nidificanti in Italia, ed è inserita nell’Allegato I della Direttiva Uccelli (79/409/CEE). Il biancone risente della riduzione degli habitat di caccia che è una conseguenza delle modifiche delle pratiche agricole e pastorali. A questo si aggiungono i tagli boschivi, l’elettrocuzione sulle linee elettriche, l’uccisione illegale con armi da fuoco e l’uso di bocconi avvelenati.