Camminando lungo i sentieri e le strade campestri è facile imbattersi nei segni di presenza del lupo. Il lupo vive accanto all’uomo da sempre; è stato venerato, temuto e perseguitato. In antichità era un animale leggendario; la fondazione di Roma fa riferimento alla lupa protettrice e in Grecia veniva considerato l’animale del dio Apollo. Gli egizi veneravano il dio Upuaut, un uomo con la testa di lupo, il quale guidava i faraoni nella caccia o in guerra. La figura del lupo ha cominciato poi ad apparire in racconti e favole di ogni tipo; normalmente era il personaggio cattivo. Fino all’800 la specie era diffusa sull’intera penisola e poi ha subito una drastica riduzione a causa della persecuzione operata dall’uomo. Il lupo era considerato specie “nociva” e si incentivava la sua uccisione con qualsiasi mezzo; la predazione sugli animali domestici è sempre stato il motivo dell’odio nei suoi confronti. In passato esisteva anche il mestiere di “luparo” ovvero il cacciatore di lupi. Agli inizi degli anni 80 del secolo scorso erano rimasti pochi nuclei lungo l’Appennino centro-meridionale. Nei decenni successivi si è assistito ad una graduale espansione dovuta a vari fattori: l’istituzione di leggi nazionali ed europee a sua tutela, l’abbandono da parte dell’uomo delle zone montane, l’incremento delle popolazioni di ungulati selvatici e la creazione di aree protette. Attualmente il lupo è presente sull’’Appennino, le Alpi occidentali e le Dolomiti oltre che nelle aree collinari tirreniche; si stima che oggi siano presenti circa 2.000 lupi. Sono soprattutto le zone con alta copertura boschiva ad attirare la specie. Non sono mai state effettuate operazioni di reintroduzione o ripopolamento di lupi in Italia. Vi sono leggende metropolitane secondo le quali i lupi vengono lanciati addirittura con il paracadute. Il lupo è capace di cacciare animali di dimensioni molto variabili (lepri, cinghiali, cervi, caprioli); in media consuma dai 3 ai 5 kg di carne al giorno. Seleziona le sue prede puntando soprattutto su animali vecchi, giovani o malati. Possiede denti adatti a tagliare e strappare la carne e il cibo viene ingerito a grandi bocconi. La sua alimentazione include anche frutta e vegetali. Il lupo raggiunge i 60-80 cm di altezza alle spalle e una lunghezza di 100- 150 cm. La coda può essere lunga dai 30 ai 50 cm. I maschi sono più grandi e pesanti delle femmine; il peso varia tra i 30 e i 40 kg. I lupi camminano appoggiando le falangi oltre al grosso cuscinetto plantare di forma lobata. Le impronte assomigliano (come forma e dimensione) a quelle di un grosso cane, ma sono più allungate. Altra differenza è che sono allineate, una dopo l'altra, in quanto l’animale procede in modo rettilineo senza digressioni. Si muove con quattro andature: il passo, il trotto, la corsa e il galoppo. Può percorrere grandi distanze (anche 100 km) senza fermarsi. Il mantello ha colori che vanno dal grigio (in inverno), al marrone-rossastro (in estate). E’ costituito da due tipi di pelo: la “borra” che isola termicamente il corpo e la “giarra” che protegge dall’umidità. Il lupo è capace di captare suoni molto deboli, impercettibili per l’uomo. Il suo occhio riesce a intensificare le fonti di luce così da poter vedere bene anche di notte. L’olfatto del lupo è estremamente più sensibile di quello umano cosa che gli consente di sentire le prede a notevoli distanze. Per segnare il territorio i lupi si servono di urina o di escrementi. Questi vengono spesso lasciati lungo strade sterrate e sentieri. Il lupo vive in branchi; questo consente una difesa più efficace del territorio e una caccia più produttiva. I branchi sono composti dai 2 ai 6 individui e, mediamente, hanno un territorio di caccia di 100 km2. Il territorio include anche aree dette rendez-vous in cui i lupi si riuniscono, si riposano in sicurezza o dove lasciano i cuccioli ancora inesperti. Nel branco esiste la coppia “alfa” che si trova al livello più alto della scala gerarchica; questa è la sola che si riproduce. Decide inoltre attività quali gli spostamenti, la caccia e la difesa del territorio. Gli altri membri, di rango inferiore, sono individui nati negli anni precedenti. La gerarchia nel branco viene regolata attraverso lotte ritualizzate. Gli accoppiamenti avvengono una sola volta l’anno, fra febbraio e marzo. La femmina partorisce in una tana sotterranea (o in un grosso castagno cavo) e la gestazione dura circa 2 mesi. I cuccioli possono essere dai 4 ai 7. I giovani, tra il primo e il quinto anno di vita, possono lasciare il gruppo alla ricerca di un partner. Questo fenomeno viene detto “dispersione” e consente di colonizzare nuovi territori anche molto lontani dal branco originale. La comunicazione tra i lupi è molto elaborata; avviene attraverso sguardi, ringhi, posture e vocalizzi. Fra quest’ultimi il più noto è l’ululato con cui gli individui di un branco si cercano e segnano il territorio. Un mito che va sfatato è che Il lupo ulula solo nelle notti di luna piena. Il lupo è un animale schivo e molto difficile da osservare dal vivo. Considera gli esseri umani come potenziali minacce e quindi evita di incontrarli. Individui isolati vengono a volte avvistati vicino ai centri urbani; si tratta di esemplari in dispersione o attirati dai rifiuti alimentari. Negli ultimi 150 anni non esiste alcuna segnalazione circostanziata di attacchi da parte di lupi verso l'uomo. Il bracconaggio, eseguito con bocconi avvelenati o armi da fuoco, è uno dei principali fattori di rischio per la specie.