La Canna comune è probabilmente originaria dell’Asia ed è stata introdotta nel bacino del Mediterraneo in epoche remote. E’ sempre stata usata per la costruzione di capanne e per la realizzazione di frecce, canne da pesca, strumenti musicali e tutori per le piante. Plinio il Vecchio descrive la pianta e i suoi utilizzi, testimoniando una coltura antica di millenni.

E’ una specie erbacea perenne che può arrivare a 3 m di altezza. I fusti (detti “culmi”) sono lignificati, cilindrici e vuoti all’interno con un diametro di  1-4 cm; appaiono eretti e rigidi. Hanno nodi evidenti e un colore che va dal verde al bruno a seconda dell’età.

Le foglie sono alterne, disposte a 180° l’una rispetto all’altra e avvolgono il culmo a formare una guaina protettiva. Il loro colore è verde pallido o glauco e hanno lamina spessa e coriacea con evidenti striature. La loro forma è lanceolata e presentano un margine finemente dentato; possono arrivare a 60 cm di lunghezza. Le foglie ingialliscono durante l’inverno o in periodi di siccità.

La fioritura avviene fra luglio e settembre. I fiori sono riuniti in un infiorescenza a pannocchia (lunga 30-60 cm) che si sviluppa in posizione apicale rispetto al fusto. Questa appare come una struttura piumosa e densa, prima di colore violaceo e poi bianco-dorata. L’impollinazione è anemofila, ovvero tramite il vento.

Il frutto è una cariosside, secca ed indeiscente, tipica delle graminacee. I semi non sono fertili, per cui la propagazione agamica è l’unica via di diffusione della specie.

I rizomi costituiscono la parte sotterranea della pianta; questi portano numerose radici e formano un intricato groviglio che può penetrare nel terreno fino ad 1 m di profondità. Lo sviluppo orizzontale dei rizomi determina l’espansione della pianta su superfici anche molto vaste. Anche i frammenti di rizoma o di fusto possono emettere degli organi avventizi che prendono contatto con il terreno dando vita a nuove piante.

La canna comune è una specie eliofila e igrofila; cresce su suoli umidi e si adatta a vivere anche su suoli inondati (come nelle paludi e negli acquitrini). Si trova spesso ai margini dei campi, lungo i fossi e i canali di drenaggio oltre che ai bordi delle strade. E’ una specie molto competitiva e in condizioni ottimali può creare densi popolamenti monospecifici.

Le attività di manutenzione e pulizia di canali e fiumi possono contribuire alla diffusione della specie in quanto generano una grande quantità di frammenti che possono dar vita e nuove piante.

Per la sua capacità di produrre un’elevata quantità di biomassa, la canna comune sta diventando un’importante fonte di energia rinnovabile.